Produrre uno spettacolo teatrale, sia esso di genere musicale o di prosa, non è un’operazione semplice perché si compone di elementi tra loro molto differenti, ognuno dei quali deve essere portato alla massima espressione. Chi decide di produrre uno spettacolo deve tenere conto sia degli aspetti economici che di quelli artistici, avere l’intuizione di scegliere il testo da mettere in scena, definire gli accordi con gli attori e individuare il regista cui affidare il coordinamento artistico, concordare la realizzazione delle scenografie e dei costumi e, non ultimo, scritturare i tecnici che seguiranno lo spettacolo.
E anche ammesso che un produttore riesca a gestire al meglio tutti gli elementi sopra indicati, resta ancora un’ultima incognita: quel giudizio del pubblico che può determinare il successo e anche condizionare il possibile rientro degli investimenti fatti.
Tenendo conto di quanti rischi corrono, è giusto rendere onore a tutti quei produttori che, nel corso di ogni stagione, propongono al pubblico l’allestimento di centinaia di spettacoli.
Personalmente, quando vado a teatro, mi siedo in platea con la massima disponibilità a lasciarmi coinvolgere pienamente da quanto accadrà sul palcoscenico ma spesso, almeno a mio giudizio, mi capita di cogliere evidenti squilibri tra alcuni di quegli elementi, indicati all’inizio: in qualche caso gli attori recitano bene ma il testo è scadente, in altri è la regia a non dare un’impronta adeguata, in altri ancora è una recitazione approssimativa a non convincere e così via.
E, allora, mi chiedo come sia possibile che, pur avendo investito parecchi quattrini e avendo svolto un grande lavoro di preparazione, a qualche produttore possano sfuggire, in modo così evidente, alcuni importanti presupposti per la buona riuscita dell’allestimento. Ricordo, invece, personaggi indimenticabili del mondo imprenditoriale teatrale come Ivo Chiesa, Lucio Ardenzi, Remigio Paone, Garinei e Giovannini ed altri, i quali avevano l’autorevolezza, l’esperienza, il gusto e la passione per seguire anche nel minimo dettaglio ogni fase delle prove di uno spettacolo, limitando così al massimo i rischi di un insuccesso.
Ecco, probabilmente chiunque decida di impegnarsi nella produzione di uno spettacolo teatrale, dovrebbe cercare l’ispirazione per il suo lavoro guardando a chi, anche se in tempi ormai lontani, ha dimostrato quanto sia importante la cura dei dettagli per la buona riuscita della messa in scena di qualunque genere teatrale.
Marco Calindri